Dialogo con l'inconscio
Con l'alternanza di toni caldi e freddi, luci e ombre e la semplicità del linguaggio fotografico, l'autore vuole aprire un dialogo ravvicinato con l’osservatore. Raccontare ciò che anche a lui è “ignoto”, e lo fa attraverso il linguaggio dell’inconscio.
Tramite le immagini racconta di un passato fatto di scelte, a volte difficili, e quanto queste si insinuino costantemente nel presente ritornando troppo spesso con prepotenza, con l’intento di scuotere, per non dimenticare, facendoci riflettere così su quanto sia forte il desiderio di un futuro diverso. L’autore in una ricerca di sé attraverso la fotografia dà così sfogo a queste sensazioni, dove l’eco del passato continua a risuonare nello svolgersi del tempo laddove il presente diventa memoria del passato ed il futuro diventa sempre più la meta da raggiungere.
Le fotografie diventano così un rimando a sensazioni vissute, a desideri mai sopiti nella ricerca di una serenità che quasi con dolcezza malinconica ci accoglie. Una volontà di propensione al futuro con atteggiamento di speranza, senza temere la condizione del presente raccontandone il disagio, le paure e le incertezze. Dove la speranza sta nella capacità di rialzarsi per non farsi assuefare dalla disperazione.