Passaggio in India.

Passaggio in India

Appena si tocca il suolo indiano, tornano in mente le parole del grande Moravia, che del suo viaggio in India dice: “… lo stupore della prima folata d’aria molle e fetida della città, nel piazzale invaso dal sole, sotto i grandi alberi fronzuti dai fiori purpurei”.

È davvero così? Cos’è, l’India? Perché richiama a  tante persone che cercano qualcosa che altrove non riescono a trovare, cosa si nasconde nella miriade di colori che invade le strade.

È vero quello che sosteneva Terzani, che asseriva che “L’india assale, prende alla gola, allo stomaco. L'unica cosa che non permette è di restarle indifferente”?

Pare di sì, pare che il vortice in cui ti trovi catapultato una volta messo piede nelle sue strade, ti travolga inesorabilmente.

“Odore di polvere, di spezie, di decomposizione, immane miseria ai margini di isole di benessere.”

Le strade delle città e dei paesi sono costantemente affollate di persone a tutte le ore.

Volti sorridenti, cotti dal sole, e colori sgargianti, permettono al viaggiatore di assorbire uno spaccato di vita che lascerà un segno importante nel suo vissuto esperienziale.

Entrare in India e come attraversare un portale per un mondo magico, i sensi vengono risvegliati e l°anima trova rifugio,

Difficile restare indifferenti al fascino di questo luogo.

E con quale spirito si può viaggiare in questo paese così complesso? 

Ricordando ancora Moravia, crediamo che l’unico modo, sia viaggiare con abbandono, proprio come chi sogna, con abbandono e scoperta, con completa dimenticanza del mondo stabile, perché l’India, vista da un turista ignorante, può anche essere una delusione.

Con queste fotografie, vorrei farvi fare un viaggio, vorrei che chiudendo gli occhi poteste sentire gli odori di mille spezie che stordiscono, l’aria pesante e umida, il vento caldo, i suoni, il calpestio continuo.

Vorrei ubriacarvi di colori e farvi tornare a casa inebriati, chiedendovi dove siete stati di preciso.

“Perché l’India è inesorabile, ci si va sempre per la prima volta, o per l’ultima”.